Biografia
Tra
il 1987 e il 1990 lavora come insegnante di scuola elementare a Küssnacht
am Rigi
e poi per due anni come Fashion - Designer a Milano.
In questi anni studia presso l'accademia di scultura in legno a Lucerna,
ma la formazione del suo linguaggio artistico avviene principalmente attraverso
l'osservazione delle opere degli artisti del passato e la meditazione sul
significato dei differenti stili pittorici. La sua riflessione riguarda,
inizialmente, la pittura dei futuristi, e in particolare le sintesi plastiche
di Boccioni ed i dinamismi di Russolo, per poi spostarsi sull'armonia delle
silhouettes di Matisse e sulle sagome in legno di Hans Arp. Infine la sua
indagine si sofferma su artisti più recenti, come Barry Kitaj, Patrick
Caulfield, Joe Tilson e Mel Ramos, che hanno aiutato la Millar a formulare
una intima e solare concezione dell'arte.
Nei suoi dipinti e nelle sue sculture in legno dipinto si può notare
il tentativo di eliminare tutto ciò che è ridondante, superfluo,
sebbene l'artista non rinunci a una solare leggerezza
e a effetti di grande impatto visivo ed emozionale. Per ottenere questo,
Beatriz Millar ha abolito ogni resa prospettica a favore di una superficie
perfettamente bidimensionale che
esalta un disegno continuo e zone di colore puro, attraverso le quali raggiunge
una forte
ed emozionata espressività, come si può notare nelle recenti
serie dedicate al Tango Argentino (Tango 1: Saltos y Quebradas, Tango 2:
Saltos y Quebradas, Tango 3: Saltos
Y Quebradas, tutte del 1997), alle Prostitute Nere (Black Prostitutes don't
like Sun, "Que
Sabes Tu!!!", entrambi del 1997) e ad alcune scene tratte dai film
interpretati da Marilyn Monroe (Bye, bye Baby; Ora guardo con più
fiducia nell'avvenire, 1997).
L'emozione e la fantasia che emergono dalla sua produzione dipendono dal
fatto che per Millar l'arte è una scelta e, contemporaneamente, una
necessità, la via per avvicinarsi
alla realtà e sublimarne gli aspetti più duri, filtrandoli
attraverso la semplicità e l'incanto
della sua fantasia che si traduce in immagine apparentemente semplici, lineari,
ma percorse da un'insopprimibile forza e vivacità.
Dagli anni novanta, l'artista svizzera è presente a importanti appuntamenti
espositivi internazionali e organizza alcune significative personali, sia
in Italia sia all'estero, tra le quali ricordiamo le monografiche alla "Toulouse
Art Gallery" di Rio de Janeiro e al "Museum of Modern Art"
di Hong Kong (1996) e le esposizioni all'Arte Fiera di Bologna (2002/2003).
In occasione dell'inaugurazione avvenuta nel 2002 del Museo MART di Rovereto
Millar ha esposto l'opera "DEMOCRA(Z)Y BOOKS" nell'ambito: L'archivio
e la sua immagine.
La scrittrice Romana Loda ha dedicato all'artista una monografia intitolata
"Beatriz Millar:
Tra erranza e artificio. Negli ultimi anni, l'interesse di Beatriz Millar
si è rivolto verso l'arte digitale con interventi pittorici su legno;
tra le sue ultime creazioni ricordiamo: Kings Of Silic, Einstein "in";
Einstein "etc"; The golden 8; Blue monuments; Red Monuments;Knesset
and Kefiah; Secret code of Ties
.
L'artista vive e lavora a Toscolano del Garda.