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Beatriz Millar
(Einsiedeln Svizzera, 1967)

Biografia

Tra il 1987 e il 1990 lavora come insegnante di scuola elementare a Küssnacht am Rigi
e poi per due anni come Fashion - Designer a Milano.
In questi anni studia presso l'accademia di scultura in legno a Lucerna, ma la formazione del suo linguaggio artistico avviene principalmente attraverso l'osservazione delle opere degli artisti del passato e la meditazione sul significato dei differenti stili pittorici. La sua riflessione riguarda, inizialmente, la pittura dei futuristi, e in particolare le sintesi plastiche di Boccioni ed i dinamismi di Russolo, per poi spostarsi sull'armonia delle silhouettes di Matisse e sulle sagome in legno di Hans Arp. Infine la sua indagine si sofferma su artisti più recenti, come Barry Kitaj, Patrick Caulfield, Joe Tilson e Mel Ramos, che hanno aiutato la Millar a formulare una intima e solare concezione dell'arte.

Nei suoi dipinti e nelle sue sculture in legno dipinto si può notare il tentativo di eliminare tutto ciò che è ridondante, superfluo, sebbene l'artista non rinunci a una solare leggerezza
e a effetti di grande impatto visivo ed emozionale. Per ottenere questo, Beatriz Millar ha abolito ogni resa prospettica a favore di una superficie perfettamente bidimensionale che
esalta un disegno continuo e zone di colore puro, attraverso le quali raggiunge una forte
ed emozionata espressività, come si può notare nelle recenti serie dedicate al Tango Argentino (Tango 1: Saltos y Quebradas, Tango 2: Saltos y Quebradas, Tango 3: Saltos
Y Quebradas, tutte del 1997), alle Prostitute Nere (Black Prostitutes don't like Sun, "Que
Sabes Tu!!!", entrambi del 1997) e ad alcune scene tratte dai film interpretati da Marilyn Monroe (Bye, bye Baby; Ora guardo con più fiducia nell'avvenire, 1997).

L'emozione e la fantasia che emergono dalla sua produzione dipendono dal fatto che per Millar l'arte è una scelta e, contemporaneamente, una necessità, la via per avvicinarsi
alla realtà e sublimarne gli aspetti più duri, filtrandoli attraverso la semplicità e l'incanto
della sua fantasia che si traduce in immagine apparentemente semplici, lineari, ma percorse da un'insopprimibile forza e vivacità.

Dagli anni novanta, l'artista svizzera è presente a importanti appuntamenti espositivi internazionali e organizza alcune significative personali, sia in Italia sia all'estero, tra le quali ricordiamo le monografiche alla "Toulouse Art Gallery" di Rio de Janeiro e al "Museum of Modern Art" di Hong Kong (1996) e le esposizioni all'Arte Fiera di Bologna (2002/2003).
In occasione dell'inaugurazione avvenuta nel 2002 del Museo MART di Rovereto Millar ha esposto l'opera "DEMOCRA(Z)Y BOOKS" nell'ambito: L'archivio e la sua immagine.

La scrittrice Romana Loda ha dedicato all'artista una monografia intitolata "Beatriz Millar:
Tra erranza e artificio. Negli ultimi anni, l'interesse di Beatriz Millar si è rivolto verso l'arte digitale con interventi pittorici su legno; tra le sue ultime creazioni ricordiamo: Kings Of Silic, Einstein "in"; Einstein "etc"; The golden 8; Blue monuments; Red Monuments;Knesset and Kefiah; Secret code of Ties….
L'artista vive e lavora a Toscolano del Garda.

 

 


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